top of page

Rappresentazione e Stereotipi in Fotografia

Steve McCurry e Gordon Parks, due fotografi a confronto


La fotografia, in quanto potente medium di narrazione visiva, gioca un ruolo cruciale nella formazione delle percezioni culturali e sociali. Attraverso la lente dei fotografi, vengono non solo catturati, ma anche creati, rafforzati o sfidati gli stereotipi culturali.



Ritratto iconico di una giovane ragazza afgana dai penetranti occhi verdi, avvolta in un velo rosso. La foto è stata scattata in un campo profughi in Pakistan e rappresenta uno dei più famosi scatti di Steve McCurry, pubblicata sulla copertina di National Geographic. Simbolo della sofferenza dei rifugiati afgani durante la guerra.
"Afgan Girl" (1985) / Steve McCurry

Prendiamo il caso di "Afghan Girl", l'immagine iconica scattata da Steve McCurry e pubblicata sulla copertina di National Geographic nel 1985. Questo ritratto, che mostra una giovane ragazza afghana dai penetranti occhi verdi, ha catturato l'attenzione mondiale, diventando una delle immagini più riconoscibili al mondo.


Tuttavia, alcuni critici, come l'antropologa visiva Elizabeth Edwards e lo studioso Edward Said, autore di "Orientalismo", hanno sottolineato come questa fotografia potrebbe aver contribuito a uno stereotipo occidentale dell'esotico "altro".  l'immagine potrebbe aver contribuito a una narrazione esotica e semplificata di culture non occidentali, rinforzando una visione orientalista.


Said sostiene che tali rappresentazioni tendono a creare un'immagine monolitica e stereotipata delle persone in contesti diversi da quelli occidentali, riducendole a semplici soggetti esotici anziché individui complessi con storie uniche.



Immagine storica di Gordon Parks sulla segregazione razziale negli Stati Uniti degli anni '50, con un gruppo di persone afroamericane davanti a un distributore d'acqua separato con le scritte 'Colored' e 'White Only'. La scena ritrae la divisione razziale imposta dalle leggi Jim Crow, evidenziando l'ingiustizia sociale del periodo. L'insegna 'Ice Milk Sold Here' e i manifesti pubblicitari nella vetrina riflettono il contesto quotidiano di discriminazione
Gordon Parks / "Segregation Story" (1956)

In contrasto, il lavoro di Gordon Parks offre un esempio di come la fotografia possa essere utilizzata per sfidare gli stereotipi prevalenti. Come uno dei primi fotografi afroamericani a guadagnarsi un posto nelle maggiori riviste, Parks ha impiegato la sua arte per documentare la vita quotidiana, le lotte e la dignità delle comunità afroamericane. Attraverso serie come "Segregation Story" (1956), ha fornito una rappresentazione profonda e sfaccettata della vita afroamericana, contrastando le narrazioni stereotipate e spesso denigratorie predominanti nei media dell'epoca.



Immagine storica di Gordon Parks sulla segregazione razziale negli Stati Uniti degli anni '50, con un gruppo di persone afroamericane davanti a un distributore d'acqua separato con le scritte 'Colored' e 'White Only'. La scena ritrae la divisione razziale imposta dalle leggi Jim Crow, evidenziando l'ingiustizia sociale del periodo. L'insegna 'Ice Milk Sold Here' e i manifesti pubblicitari nella vetrina riflettono il contesto quotidiano di discriminazione
Gordon Parks / "Segregation Story" (1956)

Questi due esempi illuminano due facce diverse della stessa moneta. Da un lato, la fotografia di McCurry, pur essendo tecnicamente superba, potrebbe aver involontariamente rafforzato un'immagine stereotipata, mentre dall'altro, Parks ha usato il suo obiettivo come uno strumento di empowerment e sfida agli stereotipi esistenti. Entrambi i casi evidenziano la responsabilità intrinseca nella rappresentazione fotografica: il potere di plasmare, per il bene o per il male, la comprensione collettiva di culture e comunità.

bottom of page