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L'Intelligenza Artificiale nell' Arte Figurativa: Nuovi Strumenti Digitali per Artisti e Creativi

Scopri come le tecnologie di IA stanno ampliando le possibilità creative, offrendo strumenti innovativi che ridefiniscono il processo artistico e la realizzazione di opere d'arte.

Illustrazione ispirata a 'La Creazione di Adamo' di Michelangelo, in cui la mano destra di Dio è sostituita da una mano robotica in stile futuristico. L'immagine esplora il tema dell'Intelligenza Artificiale nell'arte, rappresentando l'interazione tra creatività umana e tecnologia avanzata. Il background mantiene l'aspetto crepato dell'originale, evocando un forte contrasto tra tradizione e innovazione
Immagine generata con IA, ispirata a 'La Creazione di Adamo' di Michelangelo

L’intelligenza artificiale, una delle innovazioni più straordinarie del nostro tempo, ha già iniziato a trasformare profondamente molteplici aspetti della nostra quotidianità, anche se spesso non ne siamo pienamente consapevoli. Come affermato da Ginni Rometty, una delle figure più influenti del mondo imprenditoriale di oggi (secondo Forbes), "al posto di temere l'IA, dovremmo abbracciarla e utilizzarla per rendere il mondo un posto migliore". Rometty invita a considerare l'IA non come una minaccia, ma come un'opportunità per amplificare la creatività umana e migliorare la capacità di risolvere problemi complessi.

 

Negli ultimi anni, l'intelligenza artificiale è diventata una componente imprescindibile del nostro mondo moderno, rivoluzionando settori come la sicurezza, la sanità, l'intrattenimento e il commercio. Tecnologie come il riconoscimento facciale, la guida assistita e i sistemi di profilazione nei servizi di streaming non solo hanno aumentato la sicurezza e la convenienza, ma hanno anche ottimizzato l’efficienza in modi che solo qualche decennio fa sarebbero stati impensabili. Questo progresso è reso possibile grazie ad algoritmi sofisticati che permettono ai computer di apprendere dai dati, riconoscere pattern e prendere decisioni autonome. Tra le tecnologie alla base di queste capacità, le reti neurali artificiali e il machine learning (auto apprendimento) svolgono un ruolo cruciale, imitando il funzionamento del cervello umano e migliorandosi costantemente attraverso l'analisi dei dati.

 

Un campo particolarmente interessante in cui l'intelligenza artificiale ha iniziato a lasciare un segno profondo è quello delle arti figurative. Grazie all’IA, gli artisti possono esplorare nuovi territori creativi e superare i limiti imposti dalle tecniche tradizionali. Già negli anni '60, pionieri come Harold Cohen sperimentavano con l’IA per creare disegni geometrici autonomi attraverso il programma AARON. Negli anni '90, con la diffusione dei personal computer, sempre più artisti hanno iniziato a sperimentare con l’intelligenza artificiale.


Ritratto realizzato con Intelligenza Artificiale in stile Rembrandt, esposto in una galleria moderna. L'opera, nota come 'The Next Rembrandt', riproduce fedelmente le tecniche e i dettagli tipici del pittore olandese, mostrando l'evoluzione dell'arte generata dall'IA e il suo potenziale creativo
Ritratto generato da IA ispirato a Rembrandt e intitolato "The Next Rembrandt"

Un esempio significativo di come l'IA possa essere utilizzata nell'arte è il progetto The Next Rembrandt, realizzato da un team interdisciplinare composto da storici dell'arte, sviluppatori, data scientist e ingegneri. Questo ambizioso progetto aveva l'obiettivo di creare un nuovo dipinto nello stile di Rembrandt van Rijn, uno dei più grandi maestri della pittura olandese del XVII secolo. Il processo di creazione ha coinvolto la scansione e l'analisi dettagliata di oltre 300 opere di Rembrandt. Attraverso tecniche di deep learning e analisi dati, il team ha identificato gli elementi distintivi dello stile di Rembrandt, come la composizione, la pennellata e l'uso della luce e dell'ombra. Successivamente, un algoritmo di IA è stato addestrato per generare un nuovo ritratto che incorporasse questi elementi, culminando in un'opera intitolata The Next Rembrandt, che non solo imita fedelmente lo stile del pittore olandese, ma porta anche una firma unica del XXI secolo.


Anche artisti contemporanei come Refik Anadol stanno esplorando le potenzialità dell'IA, utilizzando dati delle onde cerebrali per creare installazioni visive immersive che esplorano la relazione tra spazio, tempo e memoria. Un altro esempio interessante è AI Portraits, sviluppato dal laboratorio americano di intelligenza artificiale di MIT-IBM Watson, che trasforma fotografie di persone comuni in ritratti artistici nello stile di pittori famosi, democratizzando così la creazione artistica e invitando a riflettere sulla natura della creatività e sull'interazione tra uomo e macchina.

 

Oggi, grazie ai progressi tecnologici, chiunque può accedere a strumenti di IA generativa per creare opere d'arte digitali, senza la necessità di possedere competenze tecniche avanzate o padroneggiare la formulazione di algoritmi, ma utilizzando strumenti come Midjourney, RunwayML o DALL-E. Questi software consentono agli utenti di generare immagini e contenuti artistici semplicemente inserendo descrizioni testuali, conosciute come prompt, che guidano l'IA nella creazione dei contenuti. Un prompt potrebbe essere, ad esempio, una semplice frase come "un paesaggio surreale con montagne fluttuanti sotto un cielo viola". Tuttavia, ottenere il risultato desiderato non è sempre così semplice. La democratizzazione dell'arte digitale ha aperto nuove opportunità creative, ma i risultati non sempre corrispondono esattamente alle aspettative dell’utente. Questo non solo per via di una certa “autonomia creativa” tipica dell'IA, ma anche a causa di un fenomeno cruciale e spesso sottovalutato: i bias.

 


Immagine realizzata con Intelligenza Artificiale in stile pop art ispirato a Andy Warhol. Il soggetto è un uomo seduto in silhouette nera, circondato da sagome colorate di volti stilizzati, distribuite in uno schema ripetitivo su sfondo arancione, rosa e blu. L'opera esplora il concetto di identità e ripetizione, unendo arte moderna e tecnologia AI
Immagine generata con IA in stile Andy Warhol, che rappresenta l'intersezione tra pop art e nuove tecnologie

Per comprendere meglio cosa siano i bias (dal francese antico "biais" che significa "di traverso" o "obliquo") e come influenzano l'IA, è necessario esplorare il processo di addestramento di un'intelligenza artificiale e le persone coinvolte in esso. Le IA, per funzionare, devono essere "addestrate" attraverso l'analisi di enormi quantità di dati. Questo processo richiede che alla macchina vengano forniti esempi di ciò che deve riconoscere o generare. Ad esempio, per insegnare a un'IA a distinguere tra gatti e cani, è necessario mostrarle milioni di immagini etichettate correttamente come “gatto” o “cane”.


Ma chi si occupa di questo lavoro fondamentale?

 

È qui che entrano in gioco i cosiddetti "proletari digitali", una vasta schiera di lavoratori, spesso residenti in paesi a basso reddito, che svolgono mansioni essenziali ma invisibili e miseramente pagate, necessarie all'addestramento delle IA. Queste persone, provenienti da contesti di estrema povertà e con un bagaglio culturale spesso molto limitato, si occupano di compiti ripetitivi come etichettare immagini, trascrivere testi o identificare oggetti all'interno di fotografie. Il loro lavoro è indispensabile per il funzionamento dell'IA, poiché senza di esso l'intelligenza artificiale non sarebbe in grado di interpretare correttamente i dati che le vengono forniti.

 

Il termine "proletari digitali" si riferisce alle dure condizioni in cui operano questi lavoratori. Le multinazionali che sviluppano e utilizzano queste tecnologie, spesso con sede nei paesi ricchi, per ridurre i costi affidano l'addestramento delle IA a persone residenti in paesi poveri e svantaggiati, dove il lavoro costa poco. Questi lavoratori, spesso reclutati attraverso piattaforme online senza competenze specifiche, sono pagati una miseria: in alcuni casi, meno di due dollari all'ora per compiti che richiedono un’attenzione costante e possono causare notevole stress psicologico. Un'inchiesta pubblicata da Time nel gennaio 2023 ha rivelato che in Kenya, lavoratori impiegati nell'addestramento dell'IA per conto della Sama, una società di outsourcing con sede a San Francisco, guadagnavano tra 1,32 e 2 dollari all'ora, affrontando la lettura di contenuti estremamente sgradevoli e traumatici.


Il problema dei bias emerge quando questi lavoratori, a causa delle loro limitate risorse educative e del contesto culturale in cui operano, etichettano i dati in modo non accurato o riflettendo i propri pregiudizi. Questo può portare l'IA ad assimilare e replicare questi bias, generando risultati distorti, discriminatori o semplicemente non in linea con le aspettative dell'utente. Ad esempio, un sistema di riconoscimento facciale addestrato principalmente con immagini di persone di una sola etnia potrebbe avere difficoltà a riconoscere volti di altre etnie, causando discriminazioni non intenzionali. Inoltre, gli algoritmi di IA, spesso descritti come "scatole nere", sono talmente complessi che persino i loro creatori non riescono sempre a spiegare come l'IA arrivi a determinate conclusioni.


Quando un'IA produce un risultato inatteso o problematico, è difficile determinare chi sia veramente responsabile: il creatore dell'algoritmo, il lavoratore che ha etichettato i dati o la macchina stessa?

Questa complessa combinazione di autonomia creativa e bias nei modelli di IA porta a risultati che non sempre rispecchiano fedelmente le intenzioni degli utenti. Come utenti, possiamo intervenire sui bias in vari modi. In primo luogo, è essenziale scegliere con cura i dati di input, includendo una varietà di esempi di alta qualità e rappresentativi del risultato desiderato. Formulare prompt dettagliati e inclusivi è altrettanto importante; i prompt chiari e specifici guidano meglio l'IA, mentre quelli inclusivi evitano rappresentazioni stereotipate. Inoltre, il processo di generazione con IA è iterativo: sperimentare con varianti del prompt, aggiustando dettagli e specificando ulteriori caratteristiche può aiutare a raffinare il risultato.

 


Immagine generata con Intelligenza Artificiale ispirata a 'Le fils de l'homme' di René Magritte. L'immagine rappresenta un uomo con il volto coperto da un'arancia al posto della celebre mela, indossando un completo scuro, una cravatta rossa e un cappello a bombetta, in un contesto surreale con uno sfondo di cielo e mare. L'opera esplora l'incontro tra arte classica e tecnologia IA.
Immagine generata con IA ispirata a 'Le fils de l'homme' di René Magritte, che sostituisce la mela con l'arancia

Strumenti come Midjourney offrono comandi avanzati che permettono di controllare vari aspetti della generazione, come stili artistici, livelli di dettaglio, composizioni cromatiche e altro ancora. Utilizzare questi parametri richiede familiarità con l'algoritmo e le sue opzioni di configurazione. Mentre è relativamente facile iniziare a utilizzare strumenti di IA generativa producendo risultati generici, ottenere risultati precisi e soddisfacenti richiede competenze avanzate. Spesso, i primi risultati generati dall'IA possono essere affascinanti ma non del tutto in linea con le aspettative dell'utente o con l’obiettivo di raggiungere risultati specifici. Questo è dovuto alla natura probabilistica degli algoritmi di IA, che interpretano i prompt in modi a volte imprevedibili. Per ottenere risultati più precisi, è necessario utilizzare comandi avanzati e tecniche di fine-tuning.


La vera capacità di sfruttare appieno il potenziale dell'IA risiede nel saper dialogare con la macchina in modo efficace.

Ciò significa comprendere come elaborare strategie personalizzate per ogni situazione, affrontare i limiti e aggirare i problemi che inevitabilmente si presentano.


Per ottenere risultati che rispondano veramente alle proprie esigenze o aspettative, è fondamentale acquisire una conoscenza approfondita su come funzionano questi sistemi. Acquisire competenze tramite un corso o un workshop mirato diventa essenziale per padroneggiare le tecniche avanzate necessarie a superare i bias e sfruttare appieno le potenzialità dell'IA. Imparare a scrivere prompt efficaci, a iterare le richieste e a interpretare i risultati generati, richiede pratica e una comprensione fine dei meccanismi che governano questi strumenti e permette di sviluppare una capacità analitica e operativa nell'utilizzo degli strumenti, favorendo un approccio più professionale e consapevole. Solo così sarà possibile ottenere risultati precisi e coerenti con le proprie intenzioni creative, trasformando l'IA in un potente alleato nella propria espressione artistica.


L'intelligenza artificiale offre una vasta gamma di possibilità nel campo delle arti figurative, permettendo agli artisti di esplorare nuove frontiere creative. Può essere utilizzata, ad esempio, per generare immagini a partire da semplici descrizioni verbali, visualizzando idee astratte o concetti difficili da rappresentare con mezzi tradizionali. Può trasformare fotografie in opere d'arte che imitano stili pittorici classici o sperimentali, permettendo di reinterpretare un’immagine esistente in modi del tutto nuovi. Può creare personaggi e storyboard, trasformare un disegno in una fotografia, realizzare una campagna di moda o trasformare una poesia in un’immagine, tanto per citare qualche esempio. Un'altra applicazione interessante è la creazione di ritratti o paesaggi surreali che combinano elementi realistici con aspetti fantastici, offrendo nuove prospettive visive. L'IA può anche essere impiegata per restaurare opere d'arte danneggiate, riempiendo lacune o ricostruendo dettagli mancanti con un'accuratezza sorprendente. Inoltre, è possibile animare immagini statiche, dando vita a ritratti o scene che si muovono e interagiscono in modo realistico o artistico.


Queste possibilità rendono l'IA uno strumento potente per espandere i confini della creatività visiva, offrendo agli artisti nuove modalità di espressione e innovazione.

 

Guardando al futuro, nei prossimi dieci anni il mondo delle arti figurative potrebbe essere rivoluzionato in modi che oggi possiamo solo iniziare a immaginare, grazie all'avanzamento dell'intelligenza artificiale. L'IA non solo continuerà a evolvere come strumento di supporto, ma potrebbe diventare un vero e proprio partner creativo, capace di collaborare con l'artista . Le opere d'arte del futuro potrebbero non essere più statiche, ma dinamiche e interattive, adattandosi in tempo reale alle emozioni, alle preferenze e ai contesti del pubblico, abbattendo le barriere culturali e offrendo una piattaforma globale dove chiunque, indipendentemente dalla formazione artistica, potrà creare e condividere opere uniche.

 


Immagine di un'opera d'arte in stile street art, ispirata a Jean-Michel Basquiat, caratterizzata da colori vivaci e forme astratte. Il quadro rappresenta un volto umano stilizzato con elementi espressivi e simboli sparsi sullo sfondo. L'intelligenza artificiale e l'arte si combinano in questa reinterpretazione moderna, esplorando il confine tra creatività umana e tecnologia
Immagine generata da IA in stile street art, ispirata a Jean-Michel Basquiat

Questo tipo di scenario potrebbe avere un impatto profondo sul mercato dell'arte come lo conosciamo oggi. Le opere digitali potrebbero diventare predominanti, con nuovi modelli di fruizione e vendita che includerebbero aste online in tempo reale per opere in continua evoluzione o collezioni digitali personalizzabili. Tuttavia, questa facilità di creazione e diffusione potrebbe anche portare a un sovraccarico di contenuti, come succede oggi per la fotografia, riducendo la percezione del valore delle opere d'arte e spingendo collezionisti e appassionati a cercare nuove forme di autenticità e originalità.

 

Per comprendere meglio questa possibile evoluzione, possiamo fare un parallelo con l'introduzione della fotografia nel XIX secolo. Quando la fotografia fu introdotta nel 1839, molti temevano che avrebbe soppiantato la pittura. Tuttavia, invece di scomparire, la pittura si reinventò, evolvendo verso movimenti che si concentrava sull'espressione soggettiva dell'artista e non più sulla rappresentazione oggettiva della realtà. Allo stesso modo, l'introduzione dell'IA nell'arte visiva potrebbe spingere gli artisti a esplorare nuove frontiere espressive, concentrandosi su aspetti dell'esperienza umana che le macchine non possono replicare, come l'intuizione, l'emozione e la profondità concettuale.

 

In definitiva, il futuro delle arti figurative sarà caratterizzato da una continua integrazione tra creatività umana e tecnologia. Come avvenne con la fotografia, l'intelligenza artificiale non sostituirà l'arte tradizionale, ma la trasformerà, aprendo la strada a nuove forme espressive e ridefinendo il concetto stesso di arte nell'era digitale.



 

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